“Mix Mundial” è il nostro laboratorio di “trap“, una rilettura collettiva di un fenomeno non solo musicale a livello globale, portata a compimento attraverso la sperimentazione con un gruppo di giovanissimi minori stranieri provenienti da tutto il mondo. Diversi tra di loro e immersi in una Babele semantica e linguistica, i partecipanti hanno potuto comunque raccordare esperienze, sensibilità e attitudini nella sincronia di macchine digitali per il trattamento del suono, legando alla costruzione dei beat, un’appropriazione personale ed esistenziale prima di un medium (la penna per scrivere, il microfono per cantare, il sequencer per costruire le canzoni) e poi di un ruolo: lo studio di registrazione professionale e l’ausilio di un tecnico del suono esperto hanno contribuito alla costruzione di tanti rappers la cui esperienza è stata sempre caratterizzata attraverso il racconto di un viaggio migratorio, di un viaggio verso l’altrove o l’approdo in un mondo sconosciuto e privo di punti di riferimento.
Quest’innovativa sperimentazione ha abbattuto molte barriere sociali, culturali e linguistiche. Pur provenienti da otto nazioni diverse, le ragazze e i ragazzi, tutti migranti, hanno sùbito trovato un comune terreno di condivisione nel creare musica e parole in una reale ottica no border e a loro va attribuito il pieno successo dell’iniziativa. Il suono è energia e potere e il nostro obiettivo era fornire al progetto il nutrimento di quella “intelligenza caotica” che ha guidato le più importanti rivoluzioni artistiche, al fine di poterne condividere lo spirito e i risultati con quanti più ragazzi e ragazze sia possibile.
Questa forma di sperimentazione ci suggerisce di osare ancora di più, affinché sempre più giovani, affiancati da esperti “non maestri”, possano fare da soli in un contesto libero, dove costruirsi un linguaggio musicale in un àmbito apparentemente codificato, affinando i gusti personali, utilizzando la composizione musicale come esercizio di libertà, in uno scenario sul quale i limiti personali, caratteriali, sociali e culturali diventino virtù da condividere, non paure da fuggire.
L’apprendimento della lingua, l’ausilio delle tecnologie e l’utilizzo di metodologie didattiche innovative (in particolare, per i ragazzi ma anche per i cosiddetti “adulti” il learning by doing, metodologia che consente di imparare sperimentando) ci hanno agevolato nella costruzione di un lavoro che i ragazzi e le ragazze hanno fatto loro fin da subito e che una volta composto è stato messo a disposizione di tutti in modo gratuito e open source, affinché il materiale si potesse nuovamente remiscelare, rigenerare e riprodurre all’infinito, gratis e ovunque.
Si è trattato di una ricomposizione di vissuti, paesi, lingue, tradizioni e culture attraverso il principio d’ordine matematico della metrica, l’apprendimento giocoso di una nuova lingua. Modelli per l’integrazione che si sono costruiti in itinere raccontando con la lingua universale della musica le trame dei mondi di questi giovani adulti in viaggio.
Buon ascolto!
Il laboratorio si è svolto nell’ambito del progetto Provaci ancora Sam, con il sostegno del Comune di Torino, della Compagnia di San Paolo e della Fondazione per la Scuola.
In occasione dell’evento Maschere. Identità e alfabeti nel secolo digitale è stata resa disponibile, in edizione limitata e autoprodotta, la compilation Mix Mundial, realizzata dai ragazzi e dalle ragazze del CPIA 1.