Soundscaping the Inner Space
Non ci piace la DAD, noi facciamo solo DADA, perché la distanza non è assenza ma può diventare un modo per sperimentare più liberamente!
In omaggio ai Maestri Schaefer e Cage, ‘Soundscaping the Inner Space’, la DaD sonora immersiva del CPIA 1 Paulo Freire di Torino, insieme ad educatorə e maestrə del progetto ‘Provaci Ancora, Sam!’ lə ragazzə del CPIA 1 sperimentano l’ascolto immersivo in un paesaggio sonoro misterioso e, usando solo social e materiali poveri alla portata di tuttə, condividono le loro visioni e le loro parole nella nuova lingua, perché il suono è un potente attivatore di emozioni e ci consente di viaggiare molto lontano (mettete le cuffie, viaggiate con noi).
“Se sviluppi un orecchio per i suoni che sono musicali è come se sviluppassi il tuo ego. Inizi a rifiutare i suoni che non sono musicali e in quel modo ti tagli fuori da una gran quantità di esperienze”. (John Cage)
Attrezzi discoli
Autoproduzioni didattiche fuori dai margini
Amic* delle cose nuove, amanti delle strade poco battute e fuori rotta, oggi la nostra piccola crew di appassionate e appassionati di digitale alla portata di tutt* e produzioni culturali dal basso inaugura un blog. Una nuova sezione del sito, nella forma minuta e affettiva del diario, per condividere con tutt* la nostra cassetta degli attrezzi.
Gli attrezzi discoli che troverete, di volta in volta, sono materiali didattici del tutto autoprodotti in questo periodo di sospensione delle attività educative in presenza, sulla scorta dell’urgenza, pratica ed intellettuale, di costruirci degli utensili nuovi, fatti su misura per il bisogno e il piacere di ciascun* di noi e dei nostri ragazzi e ragazze, bambine e bambini. I principi di queste piccole autoproduzioni e le indicazioni per il loro utilizzo sono poche:
1.D.I.Y. Do It Yourself / Fai da te (insieme agli altri): questa è la filosofia di tanta musica e cultura che abbiamo amato e continuiamo ad amare e che ci ispira anche nella ricerca degli strumenti didattici. Guardare a tutte le risorse già pronte che oggi si trovano in rete è importante, ma crediamo che ogni docente, ogni appassionat* di educazione, ricercando e confrontandosi insieme a colleghi ed amici, possa auto-produrre almeno una parte dei suoi materiali, aumentando le proprie conoscenze e competenze!
2.L’autoproduzione nasce dall’esperienza sul campo ed è cucita su misura per i bisogni delle persone coinvolte, di questi studenti e di questi docenti. Molti dei nostri attrezzi discoli li dobbiamo ai nostri studenti, perché sono stati creati insieme a loro, in una vera e propria ricerca partecipata: mai come ora, infatti, ci pare vero quanto affermava Paulo Freire, “Nessuno educa nessuno, ci si educa insieme, con la mediazione del mondo”.
3.Poveri ma belli: lo-fi con stile…sono attrezzi realizzati con programmi open source o gratuiti, alla portata delle tasche di tutti/e. Non sono perfetti, ma corrispondono perfettamente ad una delle tante passioni di chi li ha realizzati. Quindi sono stati costruiti con vero piacere!
4.Non conformi, comuni ma differenti Non è detto che troviate qui esattamente quello che stavate cercando ( siamo tutt* differenti, è proprio questo il bello no?) ma forse troverete uno stimolo, magari per imboccare voi pure la strada delle auto/produzioni. Noi abbiamo deciso di metterci a costruire quello che cerchiamo sempre e non riusciamo a trovare proprio così come vogliamo… ad esempio, dei contenuti per l’italiano L2 e la bassa scolarità che non rinuncino a stimolare il senso critico e il pensiero della complessità.
5.Liberiamo i saperi! Crediamo nel valore della condivisione, che i saperi siano frutto dell’intelletto collettivo, di un’azione di cooperazione sociale e che perciò non possono essere recintati: abbiamo imparato e impariamo tanto e continuamente dai nostri colleghi, dalle amiche, dai ragazzi, dalle bambine, dai genitori e vogliamo mettere in circolazione i nostri attrezzi ibridi e collettivi. Per questo, li rendiamo disponibili con le licenze Creative Commons ( se non le avete mai sentite o volete approfondire, cercate su creativecommons.it), affinché chiunque gratuitamente possa utilizzarli e condividerli allo stesso modo e con lo stesso spirito.
Se li utilizzate con i vostri alunni o per voi e avete tempo e voglia, mandateci una mail per farci sapere com’è andata o se ci avete lavorato, migliorandoli ulteriormente con le vostre intuizioni: autoproduzione è relazione, sarà bello diventare amic* nel segno del DIY!